Tutela qualità dell’aria Situazione – Ozono: gas lesivi e come difendersi

Ozono “buono o cattivo”?
In prossimità dell’estate si torna a parlare di “allarme ozono” e della necessità di cautelarsi dallo “smog estivo”.

Ma cos’è l’Ozono? Perché è messo in relazione al “solleone” o all’inquinamento dei centri urbani?
Per evitare di fare confusione intorno al tema OZONO e favorire l’adozione di comportamenti effettivamente utili per la tutela della salute e dell’ambiente in cui viviamo, cerchiamo di fare chiarezza.

Una precisazione fondamentale è che l’inquinamento “da Ozono”, più comunemente detto smog estivo, non va confuso con il problema del buco dell’ozono.

L’ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3). In natura si trova in concentrazioni rilevanti negli strati alti dell’atmosfera terrestre (stratosfera – 15 a 60 Km di altezza), dove costituisce una fascia protettiva nei confronti della radiazione ultravioletta del sole. Nella “stratosfera” l’Ozono è dunque utilissimo (“buono”) e indispensabile alla vita sulla terra, perché impedisce di far passare i raggi pericolosi per la nostra salute.
I gas inquinanti prodotti dall’uomo, tra i quali soprattutto il freon (bombolette spray) e l’ossidi di azoto (motori degli aerei) si propagano nella stratosfera e favoriscono la diminuzione dell’ozono, portando ad un assottigliamento dello strato di ozono stratosferico.
Dal 2015 è vietato l’uso di tutti gli HCFC, non è più possibile utilizzare gas R22, né vergine, né recuperato in nessun tipo di impianto.
Il Regolamento EU 2037/2000 sulle sostanze dannose per l’ozono, vigente dall’anno 2001, ha vietato l’impiego dei fluidi refrigeranti HFC, tra cui spicca per la particolare diffusione negli impianti frigoriferi il gas R22, nei nuovi impianti fin dall’anno 2005.
Con il primo gennaio 2010 è entrata in funzione la seconda fase del regolamento, che vieta la produzione di nuovo fluido R22 vergine da impiegare per il riempimento e la manutenzione degli impianti esistenti.
Dal primo gennaio 2015 è entrata in vigore la terza fase del regolamento, che prevede il divieto assoluto di impiego del refrigerante R22, anche come fluido rigenerato, ragion per cui di fatto dal 2015 gli impianti funzionanti con questo gas saranno a rischio di interruzione del servizio in caso di fughe di refrigerante.

Negli strati bassi dell’atmosfera, invece, la cosiddetta “troposfera”, l’Ozono è normalmente presente in basse concentrazioni. Tuttavia, per la presenza di alcuni inquinanti e in concomitanza di fattori meteoclimatici, la concentrazione dell’ozono può aumentare.

Se dunque il buco dell’ozono si riferisce all’assottigliamento dello strato di Ozono (“buono”) di cui abbiamo bisogno per proteggerci dalle radiazioni ultraviolette, l’inquinamento da ozono (“cattivo”) si riferisce all’aumento della sua presenza nell’aria che respiriamo.
Nei periodi estivi, le particolari condizioni di alta pressione, elevate temperature e scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l’accumulo degli inquinanti e il forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale. Questo, ovviamente è ancora più vero nelle ore più calde della giornata (ore 12,00 – 17,00). Al contrario in inverno si registrano le concentrazioni più basse. Occorre inoltre sapere che le concentrazioni di ozono aumentano lontano dalle emissioni dei gas di scarico combusti . Infatti il monossido di azoto (NO) emesso per esempio dai veicoli a motore reagisce con l’ozono, consumandolo e dunque abbattendone la concentrazione. Dunque troveremo le massime concentrazioni di ozono, relativamente lontano dalle attività umane.

Gli effetti dell’inquinamento da Ozono
La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita) e produce il deterioramento dei materiali; riduce inoltre la visibilità.
Il fenomeno dell’innalzamento delle concentrazioni di Ozono nell’aria può costituire un problema di sanità pubblica, soprattutto per alcune categorie di soggetti esposti (asmatici, popolazione con preesistenti limitazioni alle funzioni polmonari o patologie cardiache, bambini, anziani) in quanto il suo elevato potere ossidante è in grado di produrre infiammazioni e danni all’apparato respiratorio più o meno gravi. Anche l’attività fisica influisce notevolmente sui potenziali effetti dell’ozono sull’individuo esposto.
Una dieta ricca di sostanze antiossidanti può assumere un ruolo importante nella riduzione alla sensibilità dell’individuo all’esposizione all’ozono.
In ogni caso i rischi dipendono dalla concentrazione di ozono presente e dalla durata dell’esposizione. Inoltre, nel caso di sforzi fisici l’azione irritante risulta più intensa (poiché aumenta l’inalazione).

Ozono sotto controllo
L’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) effettua il controllo degli inquinanti dell’aria attraverso varie stazioni di rilevamento. Per quanto riguarda l’ozono, quando si verificano superamenti della soglia di informazione (180 µg/m3) ARPAT invia un bollettino alle autorità locali interessate, riportando il valore dei superamenti e le ore in cui si sono verificati, oltre che una sintetica valutazione della possibile evoluzione del fenomeno.

Come difendersi dall’inquinante Ozono?
Tenuto conto di quanto abbiamo spiegato e soprattutto che le concentrazioni di ozono sono più elevate nel periodo estivo e nella fascia oraria dalle ore 12,00 alle ore 17,00, l’ARPAT consiglia di evitare attività che richiedono esercizio fisico intenso all’aperto e nei luoghi soleggiati (eventualmente fare pause in zone o strutture ombreggiate). E’ inoltre vivamente raccomandabile ai soggetti sensibili (bambini, anziani o persone affette da malattie dell’apparato respiratorio) di evitare la permanenza all’aria aperta nei luoghi soleggiati.

La Regione Toscana, durante il periodo estivo (01 maggio – 15 settembre), ha attivato un servizio di informazione alla popolazione in merito alla situazione in atto ed alla sua possibile evoluzione ed a ricordare alla popolazione i comportamenti che consentono di non peggiorare gli effetti nocivi dovuti alle eventuali alte concentrazioni di Ozono.
La mappa giornaliera della distribuzione regionale dell’ozono è realizzata da LaMMA e ARPAT e riporta i livelli delle concentrazioni di ozono misurate il giorno precedente tramite la rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria gestita da ARPAT e fornisce un’indicazione sulla tendenza per il giorno stesso e il giorno successivo in base alla previsione di alcuni parametri meteo, come temperatura, irraggiamento solare e vento.

Tutte le informazioni sono consultabili sul Portale regionale al seguente link https://www.regione.toscana.it/-/situazione-ozono-o3

Link utili
https://www.minambiente.it/pagina/sostanze-ozono-lesive
https://www.minambiente.it/pagina/un-po-di-scienza-quali-sono-le-sostanze-ozono-lesive-perche-sono-dannose-e-come-reagiscono